Cari abitanti del Santo Volto, Provo a dirvi il significato alto della Pasqua.
- Gesù, figlio di Dio, Dio lui stesso, condivide trent’anni di vita nell’umiltà, nel lavoro a Nazaret.
- Poi dedica tre anni a costituire una piccola comunità scegliendosi dodici collaboratori tra persone comuni del popolo, per comunicare con opere e parole, il disegno del Padre da sempre in azione nell’umanità con impareggiabile misericordia e amore viscerale.
Infine compie in tre giorni il punto di arrivo e di partenza di tutta la storia, che esce dalla sua passione morte e resurrezione completamente rinnovata, fatta nuova, con il senso del suo esistere, del suo camminare, della sua derivazione e della sua destinazione futura e finale.
Gesù dà così in dotazione a ogni uomo - me compreso - un navigatore perché possa con facilità farsi condurre nella strada giusta, e fornisce insieme anche il carburante, che è la sua presenza perché nessuno resti a secco senza energia. Ma Gesù non si sostituisce alla mia libertà e quindi dovrò quotidianamente operare scelte e pilotare la mia vita, le mie giornate i miei sentimenti, le mie attività, i miei pensieri. Conoscendo la nostra fragilità, la pochezza di impegno, le molte sirene e i molti piccoli navigatori fornitici dalle passioni, dalla superficialità del mondo, da luccicanti consumi, Gesù Cristo ci ripropone ogni anno, non come finzione né come vago ricordo, ma come riedizione che porta in sé la pienezza di valori e di doni, tutto il meraviglioso progetto realizzato nei trent’anni di vita nascosta, nei tre anni di vita pubblica e nei tre giorni di passione morte e risurrezione. A tutto ciò partecipiamo e in ciò ci immergiamo mediante l’affascinante mistero della liturgia, scandita nei tempi dell’anno. Se la Pasqua di Gesù rappresenta il compimento e la rigenerazione, la nostra Pasqua è renderci nuovi, ricominciare con nuovo impegno e nuova energia in un anno di grande difficoltà socioeconomica e psicologica, è vincere lo scoraggiamento e le paure: sentirci una cosa sola con Gesù che ci dice io sono con te, Io ho vinto il mondo.
“La solidarietà è una carezza di Dio”: fraternità in tempo di crisi
Mi impegno a condividere con serietà. Se non sono stato toccato nelle entrate di famiglia, offro una parte del mio bilancio per chi ha perso lavoro e reddito. E se fosse capitato a me? Le offerte: in chiesa il giovedì santo o in ufficio. Aiuteremo alcune famiglie disastrate. Grazie
Don Beppe