DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA : nuovi sviluppi con la Caritas in Veritate

Gli articoli che seguono tendono ad approfondire un tema di primaria importanza per le relazioni chiesa e mondo. Si tratta di riprendere i capisaldi della dottrina sociale della Chiesa.  Presento gli schemi di alcuni incontri sul tema tenuti in Unità Pastorale e che intendo proporre nel corso dell'anno anche in parrocchia. 

   

“Sviluppo umano integrale per una vita e una società a misura d’uomo”

  

Gaudium et Spes, Populorum progressio e Caritas in veritate: profezie disattese e rilanciate.

INTRODUZIONE: chiarimento di termini

Dottrina sociale della Chiesa: è l’insegnamento magisteriale autorevole della Chiesa “esperta in umanità”, che formula i principi culturali  e le linee guida di comportamento in materia sociale e civile, politica ed economica, per interpretare alla luce della rivelazione la realtà umana a livello di essere e di agire: lavoro, sviluppo, scienza, tecnica, politica economia e fenomeni connessi.

Sviluppo integrale dei popoli: Populorum Progressio, Umanità dopo i due conflitti mondiali e l’olocausto. Epoca di transizione,rivoluzione culturale, superamento del colonialismo, sottosviluppo, fame, malattie… Il

progresso pare alla portata con la grande campagna contro la fame nel mondo, con la pacificazione mondiale e con la spinta al riconoscimento dei diritti umani e alla perequazione tra i popoli: rispetto delle risorse ed equa distribuzione delle materie prime.  Si comincia a metà anni ’80 a parlare di Sviluppo umano sostenibile con studi, obiettivi, progetti.

 

Sviluppo umano integrale: una nuova antropologia con ricorso alla metafisica e alla teologia.  L’uomo non è se stesso senza riferimento a Dio. L’umanità non è nella verità storica senza l’evento di Gesù detto Cristo che è l’espressione culmine della carità di Dio. L’uomo immagine di Dio, bonum diffusivum sui, si caratterizza nella relazione, nella gratuità: questa è la sua verità. Un siffatto uomo realizza se stesso nel mondo posto a suo servizio nella crescita e collaborazione dei popoli. Lo sviluppo umano integrale parte dunque dalla corretta lettura dell’uomo.  Caritas in Veritate è rivolta a ogni uomo, cardine di ogni realistica costruzione sociale.

Presupposti biblici: Gn 1,26-27 E Dio disse: “facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra” E Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò. 

        Gn 2,15: Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse.

            Sap 9,1-3:Dio dei padri  e Signore della misericordia, che tutto hai creato con la tua parola, e con  

            la tua sapienza hai formato l’uomo perché dominasse sulle creature  che tu hai fatto e governasse il    

            mondo  con santità e giustizia ed esercitasse  il giudizio con animo retto,  dammi la sapienza…

            Salmo 8, 7-10;   Gv 1,1-3.10.14

          

  • Concilio ecumenico Vaticano II.  Gaudium et spes  

n. 12: L’uomo a immagine di Dio

n. 22: Cristo, l’Uomo nuovo

n. 34: L’uomo ha ricevuto il comando di sottomettere a sé la terra con tutto quanto essa contiene, e di governare il mondo nella giustizia e nella santità… Ciò vale anche per i lavori quotidiani. Gli uomini e le donne che esercitano il proprio lavoro   possono a buon diritto  ritenere che col loro lavoro essi prolungano l’opera del Creatore

n. 63: Anche nella vita economico-sociale sono da tenere in massimo rilievo e da promuovere la dignità  ed integrale vocazione della persona umana come pure il bene dell’intera società. L’uomo infatti è l’autore, il centro e il fine di tutta la vita economico-sociale.

            n. 67: Il lavoro umano è di valore superiore  agli altri elementi della vita economica, poiché

            questi  hanno solo natura di mezzi.

            n. 69: I beni della terra e la loro destinazione a tutti gli uomini. Dio ha destinato la terra e tutto 

            quello che contiene all’uso di tutti gli uomini e popoli… essendo guida la giustizia e assecondando

            la carità.[…] pertanto quali che siano le forme concrete della proprietà si deve sempre  

            ottemperare alla destinazione universale dei beni. … Colui che si trova in estrema necessità, ha  

           diritto di procurarsi il necessario dalle ricchezze altrui…”Nutri colui che è moribondo per fame,

           perché se non lo avrai nutrito lo avrai ucciso” (Gratiani Decretum).

           n. 71: …Ogni proprietà privata ha per se una funzione sociale che si fonda sulla comune         

           destinazione  dei beni (EV I, 1558)

 

CARITAS IN VERITATE PER UNA SOCIETA’ A MISURA D’UOMO

Il tema prevalente della Caritas in veritate è «lo sviluppo umano integrale» (CV 4)

Papa Benedetto giunge a considerare la Populorum progressio come «la Rerum novarum dell'epoca contemporanea» (CV 8).

« La verità va cercata, trovata ed espressa nell'«economia» della carità, ma la carità a sua volta va compresa, avvalorata e praticata nella luce della verità » (2)

La rivelazione cristiana sull'unità del genere umano presuppone un'interpretazione metafisica dell'humanum in cui la relazionalità è elemento essenziale” (n. 55). Ecco dunque il filo rosso dell’enciclica: leggere l’umano attraverso la relazionalità e di qui procedere a svolgere un’analisi adeguata al nostro tempo delle varie questioni che ci attanagliano.

Presupposti dal Concilio Vaticano II:

  1. "L'uomo è l'autore, il centro ed il fine di tutta la vita economica-sociale" (GS 63)

2. "Dio ha destinato la terra e tutto quello che essa contiene all'uso di tutti gli uomini e di tutti i popoli e pertanto i beni creati  

                 debbono essere partecipati equamente a tutti, secondo la regola della giustizia, inseparabile dalla carità (GS 69) 

       3. "Il lavoro umano con cui si producono e scambiano beni o si prestano servizi economici è di valore superiore agli elementi della vita economica poiché questi hanno solo valore di strumento" (Gaudium et Spes 67). 

Tre prospettive di ampio respiro sullo sviluppo umano integrale tratte dalla Populorum progressio:  

1 -   «Il mondo soffre per mancanza di pensiero (PP 85)» (CV 53), è necessaria perciò una interdisciplinarietà dei saperi a servizio dello sviluppo umano;

2 -   «Non vi è umanesimo vero se non aperto verso l'Assoluto (PP 42)» (CV 16), il traguardo dello sviluppo di tutto l'uomo e di tutti gli uomini è davanti a noi e sopra di noi;

3 - All'origine del sottosviluppo c'è «la mancanza di fraternità tra gli uomini e tra i popoli (PP 66)» (CV 19).

 

Nella Caritas in veritate, appaiono evidenti

a) il primato dell'essere sul fare. 

b) la verità originaria dell'amore di Dio, grazia a noi donata, che apre la nostra vita al dono

rende possibile sperare in uno "sviluppo di tutto l'uomo e di tutti gli uomini"» (CV 8) 

Senza il dono di Dio della carità e verità:

la carità... scivola nel sentimentalismo l’amore diventa guscio vuoto da riempire arbitrariamente..preda delle emozioni e non amore che promuove l'uomo nella verità (cfr CV 3);

la verità... opinione contingente dei soggetti e non luce che dà senso e valore alla carità ( CV 3);

il creato... risorsa da saccheggiare e non giardino da custodire e utilizzare come dono di Dio da consegnare "nuovo" alle generazioni future (cfr CV 48);

la giustizia... attribuzione di diritti e non profonda esperienza della misericordia di Dio e parte integrante di quell'amore coi fatti e nella verità (cfr CV 6);

la pace... accordo tra i popoli e non accoglienza di Gesù "nostra pace" che germina nella paziente tessitura di incontri tra i popoli nell'amore e nella comprensione reciproca (cfr CV 73);

Il lavoro... produzione di beni e servizi e non espressione della propria creatività a immagine del Creatore (cfr CV 41);

la politica... visione utopistica e ideologica e non testimonianza della carità divina che, operando nel tempo, prepara l'eterno (cfr CV 7);

la tecnica... riduzione di tutto a puro fare e non sapienza che governa l'armonia del cosmo nella signoria dello spirito sulla materia (cfr CV 69);

la solidarietà... assistenzialismo paternalista e non fraternità che accoglie riconoscendo nell'altro il volto di un figlio di Dio nel sentirsi tutti responsabili di tutti (cfr CV 38);

la sussidiarietà... particolarismo sociale e non antidoto all'assistenzialismo nel rispetto della dignità della persona, capace di donare qualcosa e se stesso agli altri (cfr CV 57);

il mercato... sopraffazione del debole e non luogo di incontro ed esperienza di scambio di doni nella fiducia e per un sviluppo umano integrale (cfr CV 35);

l'impresa... vantaggio personale e non servizio all'economia reale e promozione di sviluppo stabile nella comunità locale (cfr CV 40);

il turismo... evasione consumistica e scadimento morale e non riposo nella festa e promozione della conoscenza reciproca e della cooperazione internazionale (cfr CV 61);

la globalizzazione... dinamica fatalista e non occasione per orientare l'umanità nella relazionalità, nella comunione e nella condivisione del sentirsi l'unica famiglia di Dio ( CV 42);

i migranti... mera forza lavoro e non persone con diritti inalienabili che vanno rispettati da tutti e in ogni situazione (cfr CV 62);

la crescita demografica... causa di sottosviluppo e non apertura responsabile alla vita nella bellezza della famiglia, cellula vitale della società e del suo sviluppo (cfr CV 44);

la bioetica... predominio sulla vita e non luogo di esercizio della responsabilità dell'uomo nell'accoglienza di Dio e nel fecondo dialogo tra fede e ragione (cfr CV 74);

la crisi... incapace rassegnazione e non occasione di discernimento, di nuova progettualità, di fiduciosa speranza nelle scelte che riguardano sempre più il destino dell'uomo (cfr CV 21).

Inoltre

Il fenomeno globalizzazione, è da non intendere solo come "processo socio-economico". (...) Alla globalizzazione serve "un orientamento culturale personalista e comunitario, aperto alla trascendenza" capace di "correggerne le disfunzioni". 

Le problematiche energetiche. "L'accaparramento delle risorse" da parte di Stati e gruppi di potere, costituisce "un grave impedimento per lo sviluppo dei Paesi poveri". (...) "Le società tecnologicamente avanzate   possono e devono diminuire il proprio fabbisogno energetico", mentre deve "avanzare la ricerca di energie alternative". 

Il principio di sussidiarietà", offre un aiuto alla persona "attraverso l'autonomia dei corpi intermedi". La sussidiarietà, spiega, "è l'antidoto più efficace contro ogni forma di assistenzialismo paternalista" ed è adatta ad umanizzare la globalizzazione. 

Il fenomeno "epocale" delle migrazioni. (...). Ogni migrante, soggiunge, "è una persona umana" che "possiede diritti che vanno rispettati da tutti e in ogni situazione". 

Lo sviluppo dei popoli e la tecnica". Il Papa mette in guardia dalla "pretesa prometeica" secondo cui "l'umanità ritiene di potersi ricreare avvalendosi dei 'prodigi' della tecnologia". La tecnica, è il suo monito, non può avere una "libertà assoluta". 

 

SINTESI della Caritas in Veritate mediante le espressioni emblematiche e ad effetto   

INTRODUZIONE E MESSAGGIO della POPULORUM PROGRESSIO (Cap. I)

1. Caritas in veritate e Veritas in caritate (Ef 4,15)

2. Solo nella verità la carità risplende -3- La verità è logos che crea dia-logos

3. La fedeltà all’uomo esige la fedeltà alla verità che,sola, è garanzia di libertà e della possibilità di uno sviluppo umano integrale.9-

4. Tutta la Chiesa, in tutto il suo essere e il suo agire, quando annuncia, celebra e opera nella carità, è tesa a promuovere lo sviluppo integrale dell'uomo.

     L'autentico sviluppo dell'uomo riguarda unitariamente la totalità della persona in ogni sua  

       dimensione

5. La testimonianza della carità di Cristo attraverso opere di giustizia, pace e sviluppo fa parte della evangelizzazione, perché a Gesù Cristo, che ci ama, sta a cuore tutto l'uomo.

6. Dire che lo sviluppo è vocazione equivale a riconoscere, da una parte, che esso nasce da un appello trascendente e, dall'altra, che è incapace di darsi da sé il proprio significato ultimo.

7. Questa libertà riguarda lo sviluppo che abbiamo davanti a noi ma, contemporaneamente, riguarda anche le situazioni di sottosviluppo, che non sono frutto del caso o di una necessità storica, ma dipendono dalla responsabilità umana. È per questo che « i popoli della fame interpellano oggi in maniera drammatica i popoli dell'opulenza » [40]. Anche questo è vocazione, un appello rivolto da uomini liberi a uomini liberi per una comune assunzione di responsabilità. -17-       Lo sviluppo umano integrale come vocazione esige anche che se ne rispetti la verità. -18-

 

8. LO SVILUPPO UMANO NEL NOSTRO TEMPO (Cap. II)                                             Visione articolata dello sviluppo. Con il termine « sviluppo » Paolo VI voleva indicare l'obiettivo di far uscire i popoli anzitutto dalla fame, dalla miseria, dalle malattie endemiche e dall'analfabetismo. A) Dal punto di vista economico, ciò significava la loro partecipazione attiva e in condizioni di parità al processo economico internazionale; B) dal punto di vista sociale, la loro evoluzione verso società istruite e solidali; C) dal punto di vista politico, il consolidamento di regimi democratici in grado di assicurare libertà e pace -21-

9. Cresce la ricchezza mondiale in termini assoluti, ma aumentano le disparità. Nei Paesi ricchi nuove categorie sociali si impoveriscono e nascono nuove povertà. In aree più povere alcuni gruppi godono di una sorta di supersviluppo dissipatore e consumistico che contrasta in modo inaccettabile con perduranti situazioni di miseria disumanizzante. Continua « lo scandalo di disuguaglianze clamorose » [56]. La corruzione e l'illegalità sono purtroppo presenti sia nel comportamento di soggetti economici e politici dei Paesi ricchi, vecchi e nuovi, sia negli stessi Paesi poveri. A non rispettare i diritti umani dei lavoratori sono a volte grandi imprese transnazionali e anche gruppi di produzione locale. -22-

  1. Riduzione delle reti di sicurezza sociale - le organizzazioni sindacali sperimentano maggiori difficoltà a svolgere il loro compito di rappresentanza degli interessi dei lavoratori -25- Desidererei ricordare a tutti, che il primo capitale da salvaguardare e valorizzare è l'uomo, la persona, nella sua integrità: “L'uomo infatti è l'autore, il centro e il fine di tutta la vita economico-sociale
  2. FAME, FRUTTO DI SCARSITA’ DI RISORSE SOCIALI E MANACNZA DI UN PIANO NUTRIZIONALE. Eliminare la fame nel mondo è divenuto, nell'era della globalizzazione, anche un traguardo da perseguire per salvaguardare la pace e la stabilità del pianeta. La fame non dipende tanto da scarsità materiale, quanto piuttosto da scarsità di risorse sociali, la più importante delle quali è di natura istituzionale. Manca, cioè, un assetto di istituzioni economiche in grado sia di garantire un accesso al cibo e all'acqua regolare e adeguato dal punto di vista nutrizionale -27 Si esigono 1-Riforma agraria mondiale e 2-Piano idrico.
  3. L'apertura alla vita è al centro del vero sviluppo- 28- Dio è il garante del vero sviluppo dell'uomo, in quanto, avendolo creato a sua immagine, ne fonda altresì la trascendente dignità e ne alimenta il costitutivo anelito ad “essere di più”.-29- Far interagire i diversi livelli del sapere umano. Non c'è l'intelligenza e poi l'amore: ci sono l'amore ricco di intelligenza e l'intelligenza piena di amore..-30-
  4. I costi umani sono sempre anche costi economici e le disfunzioni economiche comportano sempre anche costi umani. -32- La novità principale è stata l'esplosione dell'interdipendenza planetaria, ormai comunemente nota come globalizzazione.

 

  1. FRATERNITÀ, SVILUPPO ECONOMICO E SOCIETÀ CIVILE. (Cap. III)                               Il mercato: giustizia Commutativa, distributiva, sociale. Senza forme interne di solidarietà e di fiducia reciproca, il mercato non può pienamente espletare la propria funzione economica -35- L'attività economica non può risolvere tutti i problemi sociali mediante la semplice estensione della logica mercantile. Questa va finalizzata al perseguimento del bene comune
  2. La giustizia riguarda tutte le fasi dell'attività economica, Così ogni decisione economica ha una conseguenza di carattere morale. La gestione dell'impresa non può tenere conto degli interessi dei soli proprietari della stessa, ma deve anche farsi carico di tutte le altre categorie di soggetti che contribuiscono alla vita dell'impresa: i lavoratori, i clienti, i fornitori dei vari fattori di produzione, la comunità di riferimento. Investire ha sempre un significato morale, oltre che economico. -40-

 

  1. 16.    SVILUPPO DEI POPOLI, DIRITTI E DOVERI, AMBIENTE (Cap. IV)  

     I diritti presuppongano doveri senza i quali si trasformano in arbitrio. La condivisione dei

     doveri reciproci mobilita assai più della sola rivendicazione di diritti. -43-

  1. QUESTIONE DEMOGRAFICA. L'apertura moralmente responsabile alla vita è una ricchezza sociale ed economica. Gli Stati sono chiamati a varare politiche che promuovano la centralità e l'integrità della famiglia, fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, prima e vitale cellula della società. L'economia infatti ha bisogno dell'etica per il suo corretto funzionamento; non di un'etica qualsiasi, bensì di un'etica amica della persona. -45- Negli interventi per lo sviluppo va fatto salvo il principio della centralità della persona umana.
  2. ECOLOGIA. Il tema dello sviluppo è oggi fortemente collegato anche ai doveri che nascono dal rapporto dell'uomo con l'ambiente naturale. La natura è espressione di un disegno di amore e di verità. Le modalità con cui l'uomo tratta l'ambiente influiscono sulle modalità con cui tratta se stesso e, viceversa. -51- Dobbiamo però avvertire come dovere gravissimo quello di consegnare la terra alle nuove generazioni in uno stato tale che anch'esse possano degnamente abitarla e ulteriormente coltivarla. -50-

 

  1. LA COLLABORAZIONE DELLA FAMIGLIA UMANA (Cap. V)
    Lo sviluppo dei popoli dipende soprattutto dal riconoscimento di essere una sola famiglia.    La ragione ha sempre bisogno di essere purificata dalla fede, e questo vale anche per la ragione politica, che non deve credersi onnipotente. A sua volta, la religione ha sempre bisogno di venire purificata dalla ragione per mostrare il suo autentico volto umano. -56-       Il governo della globalizzazione deve essere di tipo sussidiario. Il principio di sussidiarietà va mantenuto strettamente connesso con il principio di solidarietà e viceversa. La cooperazione allo sviluppo  non deve riguardare la sola dimensione economica; essa deve diventare una grande occasione di incontro culturale e umano.
  2. CUNSUMATORI. La interconnessione mondiale ha fatto emergere un nuovo potere politico, quello dei consumatori e delle loro associazioni. È bene che le persone si rendano conto che acquistare è sempre un atto morale, oltre che economico. C'è dunque una precisa responsabilità sociale del consumatore, che si accompagna alla responsabilità sociale dell'impresa. I consumatori vanno continuamente educati -66-

 

  1. LO SVILUPPO DEI POPOLI E LA TECNICA (Cap. VI)
    La libertà umana è propriamente se stessa solo quando risponde al fascino della tecnica con decisioni che siano frutto di responsabilità morale.-70. Di qui, l'urgenza di una formazione alla responsabilità etica nell'uso della tecnica. Lo sviluppo è impossibile senza uomini retti, senza operatori economici e uomini politici che vivano fortemente nelle loro coscienze l'appello del bene comune. -71- Connessa con lo sviluppo tecnologico è l'accresciuta pervasività dei mezzi di comunicazione sociale. Il senso e la finalizzazione dei media vanno ricercati nel fondamento antropologico.
  2. Due settori connessi di grande rilievo: BIOETICA ED EUTANASIA. -73 Attratta dal puro fare tecnico, la ragione senza la fede è destinata a perdersi nell'illusione della propria onnipotenza. La fede senza la ragione, rischia l'estraniamento dalla vita concreta delle persone. Il problema dello sviluppo è strettamente collegato anche alla nostra concezione dell'anima dell'uomo, dal momento che il nostro io viene spesso ridotto alla psiche e la salute dell'anima è confusa con il benessere emotivo. Lo sviluppo deve comprendere una crescita spirituale oltre che materiale. Non ci sono sviluppo plenario e bene comune universale senza il bene spirituale e morale delle persone, considerate nella loro interezza. -76-
  3. Senza Dio l'uomo non sa dove andare e non riesce nemmeno a comprendere chi egli sia. L'umanesimo che esclude Dio è un umanesimo disumano.-78-
  4. Lo sviluppo ha bisogno di cristiani con le braccia alzate verso Dio.-79.

                                                                                                             ( a cura di beppe trucco -18.02.2010 )